In Italia la celiachia ha superato i 200 mila soggetti, ogni anno si hanno 10.000 nuove diagnosi, e le regioni più colpite sono la Lombardia, la Campania e il Lazio; i 2/3 delle persone affette da celiachia sono femmine.

La celiachia è una malattia multifattoriale per lo sviluppo della quale sono necessari due fattori:

  • fattore ambientale- introduzione di glutine
  • fattore genetico- presenza di molecole DQ2-8 sulla membrana delle cellule presentanti l’antigene

Anche se solo il 3 % delle persone geneticamente predisposte e che assumono glutine, sviluppano poi la celiachia.

Il Microbiota intestinale ha un impatto diretto sulla digestione del glutine: la disbiosi intestinale e l’alterazione della barriera intestinale giocano un ruolo molto importante nell’insorgenza della malattia celiaca.

I sintomi della celiachia possono essere:

  • intestinali: dolore addominale, gonfiore, diarrea, malassorbimento, reflusso gastro esofageo, stipsi alternata a diarrea, nausea, vomito,
  • extraintestinali: stanchezza, mal di testa, ansia, dermatiti, rush cutaneo, perdita di peso, ridotta fertilità, poliabortività, anemia, astenia.

La celiachia può manifestarsi anche con malattie associate come tireopatia autoimmune, psoriasi, diabete tipo 1, gastrite e epatite autoimmune

Test diagnostici in caso di sospetta celiachia:

  • dosaggio anticorpi anti-transglutaminasi IgA
  • dosaggio anticorpi anti- endomisio
  • dosaggio anticorpi IgA IgG antipeptidi deamidati della gliadina
  • Valutazione genetica HLA per la ricerca di DQ2 DQ8
  • Esofago-gastro-duodenoscopia con biopsie duodeno-digiunali

E’importante NON eliminare il glutine prima della diagnosi!!!!!

Terapia

Ad oggi l’unica terapia è la dieta priva di glutine da seguire con attenzione per tutta la vita. La dieta aglutinata comporta il miglioramento dei sintomi nell’arco di qualche settimana, mentre il ripristino della mucosa intestinale dipende dall’età e dal danno istologico che presenta il paziente. (in alcuni casi adulti necessitano anche 2 anni).

Alimenti da evitare: tutti gli alimenti derivati da grano\frumento di qualunque varietà( grano tenero, grano duro) farro, Kamut, spelta, Bulghur, orzo (incluso birra e caffè d’orzo), segale

Alimento dubbio: Avena, contiene quantità minime di peptidi tossici ma è sconsigliata

Oltre all’eliminazione di alimenti che contengono il glutine è molto importante che gli alimenti ingeriti non siano stati contaminati da alimenti che lo contengono. Per questo solitamente si consiglia di utilizzare stoviglie diverse, e di accertarsi della certificazione dei prodotti, ma anche dei luoghi di ristoro che si frequentano.

Consiglio di associarsi all’Associazione Italiana Celiachia, che periodicamente fornisce informazioni utili sia sui prodotti in commercio, sia sugli esercizi di bar e ristoranti del territorio

Dopo la diagnosi è importante che il paziente segua un programma di follow up annuale in un centro di riferimento, per verificare la risposta clinica, l’aderenza alla dieta,  prevenire alterazioni metaboliche e identificare eventuali malattie autoimmuni associate.

Bibliografia: F.Fassio La celiachia come riconoscerla e diagnosticarla

Ministero della salute Relazione annuale sulla celiachia 2017

Società italiana allergologia e immunologia pediatrica Allergie e intolleranze alimentari

Unigastro, schede pratiche sull’alimentazione nelle malattie digestive 2018