Range corretto 2,7 e 4,5 mg/dl
Quando i reni non riescono a svolgere la loro funzione in modo corretto, si accumula il fosforo nel sangue; ciò comporta l’iperparatiroidismo secondario, ossia l’aumento dell’ormone Paratormone (PTH) il quale decalcifica il tessuto osseo, per questo motivo spesso si ha un aumento del fosforo, del PTH e del calcio ematico, contemporaneamente.
L’eccesso di fosforo inoltre comporta ipertensione e calcificazioni dei vasi sanguigni, infatti spesso le malattie renali sono associate a quelle cardiovascolari.
Un sintomo tipico dell’aumento del fosforo è il prurito!
Per la riduzione del FOSFORO è importane limitare il consumo di
- latte, yogurt e alimenti derivati: contengono molto fosforo e il consumo quotidiano è assolutamente sconsigliato. Contiene fosforo anche il latte scremato, parzialmente scremato e quello senza lattosio.
- tuorlo dell’uovo: si può consumare l’albume che ha un buon rapporto proteine-fosforo; fare la frittata con albumi, verdure e un pizzico di curcuma
- cioccolato: e tutte le preparazioni che lo contengo
- gelati: sono a base di latte, eventualmente consumare di tanto in tanto sorbetti, ma attenti al potassio!
- frutta secca e tutte le preparazioni che la contengono, attenzione soprattutto nel periodo natalizio
- Legumi secchi: è bene metterli in ammollo in abbondante acqua e cambiare l’acqua
- interiora degli animali : è bene evitarli anche per l’elevato contenuto di colesterolo
- crostacei e uova di pesce : consumarli di rado
- additivi alimentari: È importante che non vengano assunti alimenti confezionati che contengono conservanti a base di fosforo,
- Per limitare l’apporto di fosforo dagli alimenti, il miglior metodo di cottura è la bollitura, che riduce il contenuto di fosforo degli alimenti: una volta bolliti gli alimenti possono essere poi passati in padella con erbe aromatiche e spezie.
Bibliografia:
tabelle nutrizionali CREA- BDA IEO
www.renalgate.it
Bibliografia: “Dietaly, consigli pratici per la nutrizione dei pazienti con insufficienza renale”
D’alessandro et al. BMC Nephrology 2016 17:102